Pian Melzé – Grange del Pis
Centro
1.010 m
970 m
5.30 ore
5.30 ore
Pian Melzé 1714 m – Colle della Gianna 2525 m – grange della Gianna 1750 m – Costone Quota 1950 m circa – Grange del Pis 1753 m
Salita panoramica (Monviso) e discesa in ambiente molto vario alle Grange della Gianna, il momento faticoso è rappresentato dalla risalita dalle Grange ella, Gianna al costone: fatica comunque ripagata dal bel posto che sovrasta le Grange del Pis
Dal Rifugio Pian della Regina si segue per pochi passi la strada asfaltata per il Pian del Re e subito si imbocca a sinistra una traccia di sentiero. Essa taglia un primo breve tornante della carrozzabile e poi altri due più ampi salendo in diagonale verso sinistra fin nei pressi della valletta del Cumbal del Rio senza entrarvi prosegue con un breve tratto più ripido fino ad incontrare ancora una volta la carrozzabile, poco oltre il km 7 e poco prima del ponte sul rio suddetto (0.20 ore). Di qui, nei pressi di una piccola piazzola a quota poco superiore ai 1900 m, inizia il sentiero che risale il lato destro (sinistra orografica) del Cumbal del Rio. Si guadagnano quasi 100 m di quota, si attraversa sulla sinistra un affluente quasi sempre attivo e si sale lungo una fiancata prativa tra affioramenti di calcescisti con intercalazioni di pietre verdi, provenienti dalle sovrastanti Rocce Losere. Più avanti il sentiero devia un pò verso sinistra (nord-ovest) e con un attraversamento a mezza costa quasi pianeggiante giunge nel punto più stretto del Cumbal, e sale abbastanza marcato con tornanti per pascoli fin nei pressi di una grande pietraia di rocce verdastre disposte ai piedi di pareti rosse: è il primo ammasso di detriti della sovrastante Cassera Sbiasere. La traccia sale a sinistra dei blocchi con due tornanti, poi svolta verso sinistra e percorre il vallone verso nord con alcune giravolte. Convergendo sempre leggermente a sinistra il sentiero raggiunge il solco vallivo, in questo punto non ben definito costeggiato lungo il fianco destro da rottami di filadi, calcescisti e pietre verdi. Il percorso ora corre nell’ampio vallone percorrendone il fondo quasi pianeggiante in direzione nord sino a un piccolo risalto prativo in corrispondenza di un modesto affioramento roccioso a sinistra del cammino, quotato 2261 m. Il sentiero sale sulla sinistra (nord ovest, destra orografica della comba) raggiungendo la conca del Pian Grande del Fons; di qui volge decisamente a nord e con pendenza costante si porta alla base dell’ampio pendio detritico sottostante il colle. A questo punto la traccia si fa incerta, ma salendo sempre verso nord dopo poco si incontra la mulattiera che proviene dal Plan del Re (segnavia V 12) e la si segue lungo gli ultimi tornanti fino al colle: 2.10 ore. Si perviene cosi al Colle della Gianna 2525 m ampia depressione tra le rocce Fons e la Punta della Sea Bianca, e confine tra le province di Cuneo e Torino. Stupendo è il panorama sulla catena alpina (Rocciamelone e Monte Rosa), sulla fuga delle dorsali vallive verso la piana piemontese e sul Monviso che appare improvviso e maestoso per chi salga dalla Val Pellice. Da questo belvedere è possibile salire alle Rocce Fons (ovest) e alla Punta della Sea Bianca (est) Dal colle il sentiero (EPT 113) scende con lunghi tornanti nell’ampia conca della Mait di Viso: II toponimo locale mait, come maid e meldassa, indica una zona di pascolo in mezzo a rocce. La mulattiera, delimitata da due file di pietre allineate sui bordi, prosegue nei pascoli della conca, e va a infilarsi in una strettoia 2340 m percorsa dalle acque di una sorgente. Curioso il contrasto tra i massi bianchi calcarei sulla destra, provenienti dalla Punta Sea Bianca, e quelli rossigni tra cui si passa, provenienti dalla costiera sulla sinistra orografica. La mulattiera, dopo una breve risalita, discende con stretti tornanti per sfasciumi portandosi sulla destra orografica del vallone, attraversa un valloncello di bianchissime rocce (a luglio spesso ingombro dei resti della valanga della Sea Blanca) e raggiunge la fonte Causinass 2146 m dalle caratteristiche incrostazioni calcaree da cui deriva il nome. Dalla fonte la mulattiera spesso percorsa dal bestiame al pascolo, prosegue in leggera discesa tra ameni pascoli ricchi di mirtilli, che contrastano con il selvaggio versante opposto (sinistra orografica), ingombro degli sfasciumi originati dalle ripide pareti della costiera Rocca Nera-Col Proussera. Dopo una discesa tra radi larici battuti dalle valanghe si attraversa una piccola radura e poi il rio e il sentiero 1917 m provenienti dal vallone del Gran Chiot; con breve risalita si è in vista della conca in cui sorgono le Grange della Gianna (parte sulla destra e parte sulla sinistra del torrente) a cui si discende dopo aver attraversato una comba spesso asciutta, 1.35 ore. Senza scendere alle baite (1750 m) poste sulla destra orografica e tuttora utilizzate come alpeggio, si abbandona la mulattiera EPT 113 e si attraversa il ponte di tronchi a sinistra, si risale per pochi metri su tratturi di bovini e poggiando a destra si passa sopra un gruppo di grange; su tracce ben segnalate si guadagna un passaggio tra grossi roccioni, si attraversa una comba in un punto poco inclinato e si risale ancora per pascoli fino ad incontrare un sentiero ben tracciato Il sentiero risale ripido a destra, a mezza costa su terreno scosceso, attraversando alcune combe asciutte, in un bosco di larici rado e poi più fitto: si giunge così ad un costone a quota 1950 m circa; 0.35 ore sovrastante la confluenza dei valloni della Gianna e del Pis, nella boscosa Comba dei Carbonieri (panorama).Si prosegue con percorso pianeggiante tra i tappeti erbosi del lariceto, fino ad un’altra costa che si affaccia sul vallone del Pis, si scende ora in direzione sud-ovest in un fitto bosco di larici e ontani che scende ripido sul fondovalle. Rilevante la presenza di aquilegia e clematide alpina (da non raccogliere) e di cinghiali, leprie uccelli di varie specie. Si giunge cosi ad una piccola radura dalla splendida fioritura qui si volge a destra (nord) in un bosco più rado e con un’ultima svolta a sinistra si è alle Grange del Pis 1753 m; 0.50 ore dove sorge il Rifugio Barbara Lowrie