Rifugio Escursionistico Quarzina – Rifugio Alpino Mongioie
Sud
223 m.
124 m.
5.00 ore
4.30 ore
Rifugio Quarzina 1339 m – Frazione Biranco 1463 m –Merea 1227 m – Borgata Fasce 1242 m – Pornassino 1232 m – Case Pian del Fò 1310 m . Rifugio Mongioie 1550 m
Il percorso è lungo 13.50 km e passa anche qui attraverso frazioni e borgate poco abitate anche nel periodo estivo ma la storia insegna che la montagna era utilizzata per l’agricoltura e la pastorizia alcuni insediamenti ci sono ancora, quando si esce dal bosco finalmente appaiono i primi scorci con le bianche pareti della Rocca del Garbo. arrivati a Pian Rosso appare il Monte Mongioie la seconda montagna più alta del Gruppo del Marguareis
Dal Rifugio Quarzina 1339 m prendere la strada per la Chiesa della Madonna del Carmine (1332 m) salire su una strada asfaltata in direzione di Biranco e del Rifugio Valcaira fino al primo tornante verso destra, dove si imbocca una sterrata che si stacca sulla sinistra. Ad un’evidente biforcazione, trascurare il ramo di destra per il Rifugio Valcaira e proseguire a sinistra fino alle poche case di Biranco 1463 m, ore 0.30 . All’ingresso della borgata, poco dopo un pilone, si svolta a sinistra su una mulattiera in discesa. Con una lenta discesa tagliare pendii terrazzati fino a raggiungere una sterrata attraversarla e dopo una breve discesa e l’attraversamento di un ruscello, entrare tra le case, ormai ridotte a ruderi, di Merea 1227 m, ore 1.00. prendere una pista sterrata inerbita, si arriva alla Borgata Fasce 1242 m, ore 0.15,. Superata Fasce ed attraversato il Rio Borgosozzo su due ponti in cemento, si passa tra i pochi ruderi di Case Pollaio e si perviene ad un bivio. Procedere a sinistra, nella faggeta, in leggera discesa. Trascurare le varie diramazioni (incluse quelle per Caccino e Logne), la sterrata si immette su una stradina asfaltata poco a monte della case di Pornassino 1232 m, ore 0.45. Salendo verso destra si raggiungono le case di Pian del Fò 1310 m, ore 0.20 avendo cura di trascurare, alcuni metri prima delle abitazioni, la pista sterrata che si stacca a destra. Appena dopo le case si tralascia un poco evidente sentiero a sinistra per Pian del Fo e si continua sulla pista sterrata in direzione ovest. La pista si trasforma in mulattiera, volge a nord e, in leggera discesa nel bosco, raggiunge un bivio, ignorare la mulattiera a destra e si imbocca il sentiero a sinistra. Il sentiero scende e passare su una briglia in cemento un affluente del Rio Bianco, poi, dopo un breve tratto acquitrinoso, si trascura il sentiero poco evidente che si dirama a sinistra diretto a Toria. Ci si inoltra ora in un fitto ceduo di faggio dove, specie in autunno, foglie a terra nascondono il sentiero. Ci si lascia guidare dai sufficienti segnavia sui tronchi degli alberi, salendo fino ad un ulteriore bivio: si segue il ramo di sinistra del sentiero che, con un lungo saliscendi in costa, conduce a guadare il Rio Bianco (o Rio Re Bianco, qualche piccolo problema con acqua abbondante). Si esce dallo stretto impluvio e, oltre un tratto acquitrinoso, ci si ritrova su una mulattiera, sempre all’interno di un fitto bosco. Un lunghissimo mezzacosta, sostanzialmente in piano, porta a cambiare versante e doppiare un costone: oltre al cambio di vegetazione tra faggio e pini silvestri, si giunge a due bivi ravvicinati, distanti tra loro solo pochi metri: al primo si trascura un poco evidente sentiero a sinistra e ci si tiene sulla mulattiera, al secondo si abbandona la mulattiera che prosegue diritta e si imbocca quella inerbita sulla destra. Si raggiungono pochi ruderi tra prati terrazzati, poi si incontra un’altra biforcazione: ancora una volta si trascura il ramo di sinistra, che scende a Toria e ci si tiene sulla mulattiera che continua a destra, volgendo a nord lungo pendii meno scoscesi che prendono il nome di Pian dell’Arma. La mulattiera incomincia a salire, si riduce a sentiero e si immette su un altro sentiero (attenzione al bivio per chi proviene in senso inverso): si svolta a sinistra, guadagnando lentamente quota, nonostante i numerosi saliscendi; dopo tanto tempo trascorso nel bosco finalmente appaiono i primi scorci con le bianche pareti della Rocca del Garbo. Appena dopo aver guadato un rio si lascia a sinistra il sentiero che conduce a Boromino e Viozene, tenendosi a destra per Martinelle e Pian Rosso. Il sentiero si fa ora più esile, s’inerpica e poi traversa in costa pendii nuovamente assai ripidi, supera una risorgiva (acqua sul tracciato), scende ad attraversare il letto secco di un torrente tra massi accatastati ed infine guada un vicino rio (nuovamente acqua sul tracciato).Con un saliscendi si arriva ad un ultimo rio (serbatoio e presa d’acqua), superato il quale si passa poco a valle di un recente alpeggio e si entra a Pian Rosso. In breve ci si immette sul frequentato sentiero (segnavia A06) che sale da Viozene (e che, verso destra, punta al Bocchino dell’Aseo), sebbene tra prati nei quali ci si trova la traccia non sia così evidente. Si piega leggermente a destra, si incrocia una pista sterrata (anche questa poco evidente) e, ritrovato il sentiero ben ampio a sinistra di un abbeveratoio, si arriva al Rifugio Mongioie 1550 m, ore -2:10 da Pian del Fo).