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Montagne Seu – Frazione Berno, Venaus

Tipologia percorso

Centro

Dislivello in salita

550 m

Dislivello in discesa

1.780 m

Tempo complessivo

7.20 ore

In senso inverso

8.20 ore

Montagne Seu 1771 m – Salbertrand 1032 m – Eclause 1383 m – Combes 1227 m – San Colombano 1302 m – Cels 960 m – Ramà  Sant’Antonio 980 m – Clarea 740 m – Giaglione (San Lorenzo) 710 m – Frazione Berno Venaus 558 m

Tappa percorribile da Salbertrand per molti mesi all’anno, di rilevante interesse culturale, con percorso a mezza costa nella Val di Susa (alto sulla strada statale) che utilizza vecchie mulattiere abbandonate, alcuni tratti di strade secondarie e l’antico «cammino dei Celti». In una valle conosciuta solo per le stazioni sciistiche, l’itinerario GTA evita queste e tocca invece molti antichi centri (immuni da interventi edilizi devastanti) in cui la caratteristica architettura e disposizione degli edifici offre aspetti di notevole bellezza e interesse. E utile prevedere diverse soste nelle borgate: la tappa effettuata senza soffermarsi nei villaggi perderebbe parte del suo valore.

Dal Rifugio Arlaud la mulattiera più larga scende a Salbertrand, in bosco misto di conifere che verso il basso vede un prevalere del pino silvestre, e che ogni tanto si apre in radure a pascolo, come alle grange Berge 1551 m alle ormai dirute grange d’Himbert 1394 m. Con un’ultima serie di tornanti si giunge infine a fondovalle, sbucando su una carrareccia. Questa verso destra porta dopo alcune centinaia di metri lungo l’ampia piana a prati, alle case recentemente costruite oltre il fiume, da qui una strada oltrepassa la Dora Riparia e la ferrovia: a destra è situata appunto la stazione ferroviaria, mentre verso sinistra si raggiunge il centro di Salbertrand 1032 m, 2.00 ore.

A Salbertrand si può avere un primo esempio dell’architettura che contraddistingue i vecchi borghi di questa parte della valle. Permangono molte testimonianze artistiche notevoli, tra cui la chiesa anteriore al XIV secolo con un bel portale del 1512 di artista del Melezet e con un interno ricco di vecchie sculture e di affreschi del 1508, e belle fontane in pietra (una del 1524). A Salbertrand è avvenuta nella notte tra il 23 il 24 agosto 1689 la battaglia tra i Valdesi, che stavano per ultimare il «Glorioso Rimpatrio nelle loro valli, e truppe francesi che invano hanno tentato di contrastarne il passaggio.

A Salbertrand si imbocca a sinistra, poco dopo la trattoria del Pomo d’Oro, all’estremità nord del paese, il secondo passaggio coperto da una volta che costituisce l’inizio della vecchia mulattiera per l’Eclause. Essa risale il pendio soleggiato (lavanda, pruni marmottier) da cui si dominano con bello scorcio i tetti di lose delle case molto riunite di Salbertrand, e poi diviene più ombreggiata da pini e latifoglie. Vecchi terrazzamenti ben conservati testimoniano l’intensità di colture di un tempo qui vegetava sino a 1200 m anche la vite. Dopo un tratto più ripido delimitato da muri si giunge a Moncellier di Sotto 1247 m; poco più in alto si incontra la rotabile del Pramand: si è alle case di Moncellier di Sopra 1332 m, tra prati e coltivi. Si attraversa la strada e con breve scorciatoia ci si riporta sul breve tronco carrozzabile che collega la borgata, e lo si segue verso destra per le poche decine di metri che mancano al suo termine. Qui, sulla sinistra dell’ultima casa riparte la mulattiera, che si snoda su pendenza più attenuata, e perviene ben presto sul ripiano dell’Eclause, dove sbocca su una carrareccia campestre che quasi in piano conduce all’ormai vicino paese, 1383 m: 1.20 ore.

Eclause merita una visita anche veloce, facilitata dal fatto che la GTA se attraversa per intero l’abitato nel senso della lunghezza; belle e ben conservate le case rustiche molte delle quali ancora abitate. Sulla piazzetta della fontana, è notevole una finestra in pietra artisticamente scolpita più oltre, si erge l’elegante campanile, esempio dello stile romanico-getico diffusosi in Valsusa tra il XV il XVI secolo

Usciti dal paese, dove tra orti vi sono il lavatoio e tre vecchi mulini abbandonati, si scende su mulattiera che dopo un po’ si abbandona per imboccare un buon sentiero sulla sinistra. Questo scende dapprima tra bassa vegetazione di latifoglie, attraversa il rio Ponte (spesso asciutto), scende in un lariceto con qualche tornante, supera un breve tratto invaso da cespugliame e sbuca su una mulattiera che porta alla ormai vicina Combes 1227 m, 0.20 ore La tranquilla borgata si trova con le vecchie e ben conservate case in un’oasi ristretta ancora coltivata tutt’attorno infatti i terreni sono divenuti incolti, compresi vigneti che in questa zona, così elevata per la vite, ancora erano in produzione fino agli anni Cinquanta. Usciti dal nucleo edificato principale, si va sino alla cappella e si svolta lungo il muro sinistro della stessa, verso valle si possono ammirare altre baite arroccate sul costone. Dopo la cappella si bordeggia in cima al muretto di sostegno un incolto terrazzato, poi si sale a riprendere la mulattiera, Tra incolti invasi dalle infestanti si sale verso nord-est e dopo 500 m di percorso, in corrispondenza di alti cumuli di sassi derivati dall’antico spietramento dei coltivi, si risale a un pianalto e a una strada campestre inerbita che si segue verso destra in direzione delle vicine case della Margheria superiore, 1314 m.

Chi percorre la GTA in senso inverso, deve abbandonare la campestre proprio nel punto in cui poco dopo la Margheria superiore si ergono sulla sinistra i predetti cumuli, segnalati con un omerto di pietre e con i consueti segni rossi.

Si segue la strada campestre tra bei prati e dopo 200 m dalla Margheria superiore la si lascia per imboccare un’altra carrareccia che si diparte da questa a sinistra con breve salita, continua in piano e perviene alle case Aut Munt 1306 m, da dove si prosegue scendendo in breve alla strada asfaltata Deveys San Colombano in vista di quest’ultima frazione che si raggiunge in pochi minuti di strada, poco dopo aver superato il torrente Galambra, 0.35 ore, San Colombano, 1302 m è una e interessante frazione di Exilles. La sue belle architetture rustiche si possono ammirare, se si ha fretta, anche percorrendo semplicemente l’itinerario GTA attraverso l’abitato si marcia sulla via principale sino alla fontana in pietra datata 1583, si svolta a destra in discesa, ad un’altra fontana si va a sinistra e si esce dalle case, quindi si segue il vecchio sentiero per Cels. Esso corre dapprima orizzontale lungo coltivi e prati e poi in lieve discesa nel fitto bosco misto sino alle Case Armella 1223 m, dove diviene bella mulattiera selciata, che scende con ampia vista sulla valle e sul poderoso forte di Exilles.

Questo è un imponente complesso difensivo le cui origini si possono situare vari secoli addietro (dopo il Mille, quando l’alta Valle di Susa passò ai Delfini di Francia, già vi si era costruito un castello), con periodiche successive aggiunte di nuove cerchie di mura e di altre ridotte di difesa, in buona parte erette però nel Cinquecento e all’inizio del Seicento.

Quasi al termine della discesa, si lascia la mulattiera principale per imboccarne a destra un’altra che conduce alla vicina borgata Rif, 964 m; 0.45 ore.

Rif, insieme a Morliere che si attraversa e a Ruinas che è di poco fuori percorso, forma la frazione Cels di Exilles, interessanti unità architettoniche per le quali una certa attenzione è raccomandata: esse sono tutelate dalla Sovrintendenza ai Monumenti del Piemonte.

Da Cels sino a Giaglione la GTA corre sul tracciato dell’antico cammino valsusino dei Celti purtroppo cancellato in più punti dall’apertura di strade.

Da Rif, appunto percorrendo la stretta strada asfaltata si è in pochi minuti a Morliere 955 m, la si attraversa, si supera il bivio per Ruinas (la borgata è vicina sulla destra e una visita è consigliata) e si prosegue tra castagni e poi tra vigneti terrazzati (talvolta con i tralci appoggiati alla roccia per utilizzarne il calore). Dopo una curva appare, oltre Chiomonte che si vede sempre sulla destra, l’abitato della Rama su cui troneggia sullo sfondo il Rocciamelone (e anche visibile tutto il p GTA dal Truc sin quasi al Colle della Croce di Ferro). Dopo 2 km da Rif, si giunge percorso. della alle case di Maisan 930 m (prendere a monte): alla fontana si lascia la strada proseguendo dritto per imboccare tra le case la vecchia mulattiera, si prosegue in piano (a un bivio prendere a sinistra) e tra grossi castagni e poi tra coltivi giunge alla borgata Ramà Sant’Antonio 980 m; 0.50 ore (chiesa del 1696 e poco oltre fontana coperta, di pietra, con bocca a testa umana). Percorsa la stradina tra le case, si esce dalla borgata,

si sbuca su una strada sterrata, se ne percorrono una ventina di passi e si imbocca a destra un viottolo presso un noce (panorama sul solco della Dora con Chiomonte sulla destra, sulla sinistra le borgate di Giaglione dove si è diretti. Il viottolo diviene mulattiera prosegue sempre verso est dapprima a margine di una spianata prativa e poi nel bosco. Dopo l’attraversamento di un canale di gronda, sulla sinistra c’è un semplice muro, dove i montanari provenienti da valle con le gerle piene o altri carichi potevano fare sosta.

++Ad un bivio non prendere la mulattiera di destra che scende alla Maddalena (zona interdetta al transito con decreto del Prefetto di Torino) cartelli informativi con deviazione percorso seguire la nuova, segnaletica il sentiero si ricongiunge sulla strada e si arriva alla borgata Clarea.

Per chi arriva in senso inverso  dopo Borgata Clarea cartello con indicazione e seguire la deviazione per Borgata San Antonio ++

Si risale per breve tratto e prosegue in piano in un pittoresco alternarsi di vigne e bosco, con bella vista sui dossi a vigneto del versante opposto e sulla profonda forra in cui scorre la Dora. Si incontrano le belle borgate di Giaglione ancora ben conservate: San Giovanni e Plano (in primavera vi fioriscono i mandorli e presso le case è stato piantato qualche ulivo), e infine San Lorenzo 710 m; 1.10 ore. Giaglione costituisce un complesso di borgate di antichissima origine, tra vigneti e coltivi sovrastati da castagneti che fornivano marroni molto rinomati. Si segue per poche decine di metri la strada che scende a Susa (la discesa su Susa è descritta più avanti) e poi si svolta a sinistra su una carrareccia che in falsopiano conduce alla cinta ovest del forte di Giaglione, lungo la quale corre la strada che collega Giaglione con la statale del Moncenisio. Se ne percorre un breve tratto, poi si svolta a destra su un viottolo che costeggia il recinto nord del for te, scende alla statale e la attraversa per imboccare a sinistra un sentiero in discesa che nella boscaglia e poi tra castagni e pioppi conduce alle Case La Corna 575 m, da cui per carrareccia si raggiunge la strada Novalesa-Susa, girare a sinistra e si arriva alla frazione Berno di Venaus Posto Tappa Agriturismo Al Prà Muriet 0.40 ore

 

 

 

 

 

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