Oropa – San Giovanni di Andorno
Nord
500 m
650 m
3.15 ore
3.20 ore
Oropa 1180 m – Colle della Colma 1622 m – Santuario di S. Giovanni d’Andorno 1020 m
Breve e piacevole tappa che unisce, per vecchie mulattiere risparmiate dalla carrozzabile, due santuari biellesi: quello più famoso di Oropa nella valle omonima, e quello meno noto e più raccolto di S. Giovanni, nella Valle del Cervo.
Usciti dal piazzale della Chiesa vecchia del Santuario di Oropa per la porta che guarda verso monte, si sale l’ampia scalinata che porta alla grandiosa chiesa nuova sino ad incontrare il piazzale antistante la chiesa, attraversato dalla strada carrozzabile. Seguendo il ramo di destra si percorre questa strada che, tra i faggi, passa accanto al cippo che ricorda uno dei primi convegni del C.A.I. Trascurata la strada carrozzabile sulla sinistra (che porta alla Galleria di Rosazza e quindi a San Giovanni d’Andorno) si attraversa il ponte in muratura sul torrente Oropa. Aggirata la stele di sinistra del parco della Rimembranza si imbocca una traccia sterrata contrassegnata dal segnavia D17 questa traccia fa un ampio giro verso sinistra ed attraversa lungo la linea dipendenza un pascolo sino ad entrare sulla carrozzabile all’altezza del primo tornante avendo, a distanza di circa cinquanta metri, la cappella di S. Eusebio. Percorsi curva ci si immette sulla destra su una strada sterrata, sbarrata alle auto, che da distante pare finire contro un muretto ed invece prosegue come strada verso destra: si imbocca allora il sentiero che si stacca verso sinistra, addentrandosi in un rado bosco e guadando un rio. Poco oltre si risale una radura a ceduo cespuglioso e sulla sponda del torrente Orone si rientra in una abetaia e la si percome in salita con strettissime serpentine irregolari. Quando si incontra la rotabile la si percorre per breve tratto in discesa, sino ad incontrare sulla destra i segnali del sentiero (segnavia D31) che sale verso il colle (attenzione a non seguire il sentiero D17 che prosegue a sinistra). Dopo duecento metri di traversata si trascura Il sentiero in discesa per entrare verso destra nel bosco di conifere che si attraversa con belle comode e riposanti serpentine. A quota 1480, in una radura erbosa ormai abbandonata, si trovano i resti di quello che fu il cascinale o baita Orone. Il sentiero prosegue alla sinistra di questi ruderi con alcune serpentine, poi si riporta verso est, attraversando i pendii sovrastanti le cave di pietra da lavoro poste presso l’imbocco della Galleria Rosazza (per un breve tratto bisogna risalire fuori sentiero, a causa di una vecchia frana). Usciti dal bosco – che nell’ultimo tratto si era ormai ridotto a contorti ed isolati alberelli, si prosegue sulla mulattiera che con alcune serpentine raggiunge il colle della Colma 1622, contraddistinto da un fatiscente pilone-cappella costruito con blocchi squadrati di monzonite; 1.45 ore.
Dal panoramico Colle della Colma, che si apre tra il Monte Becco e la cima Tressone, il sentiero E29 scende con leggera traversata prima in direzione nord-ovest, e poi percorre verso nord-est un crinale erboso (che si stacca dalla cima Tressone) sino alla baita Le Selle che si trova appunto sul crinale. Subito dopo la baita il sentiero scende con diverse serpentine sulla strada proveniente da Oropa, la attraversa e prosegue sino al successivo tornante dove si trova la baita Caploun. Da monte incombono sulla strada e sul sentiero i roccioni di Testette, caratteristici spuntoni a massi sovrapposti che sembrano instabilmente stare su per miracolo d’equilibrio. Verso nord, a 150 m risalendo lungo la strada, si può vedere la “torretta”, caratteristico locale di sosta o di ricovero in caso di brutto tempo, in posizione panoramica sulla valle del Cervo, notevole per i sistemi costruttivi e il sapiente uso della pietra (soffitto a forma di cupola a scalini rovesci ottenuta con sovrapposizione di lastre di pietra).
A valle della baita Caploun si segue il sentiero che scende al successivo tornante, e da qui, con alcuni tratti piuttosto ripidi ed un passo un po’ malagevole, utilizzando scalette realizzate con pietre sporgenti a sbalzo dai muraglioni di sostegno della rotabile, si raggiunge il tornante di quota 1288 caratteristico perla curva a 180 gradi ad ampio raggio. Non essendo stato possibile ricuperare il vecchio sentiero bisogna seguire la rotabile per circa 300 metri sino ad una caratteristica costruzione detta “il Riposo”, ma conosciuta come “il Baraccone”. Qui si imbocca verso sud una strada sterrata che scende alle cascine Selletto, lascia a sinistra lo chalet Mazzucchetti dal caratteristico tetto e diventa sentiero che va verso sud-ovest ad attraversare il Rio Colombaro (attenzione a non imboccare: i sentieri secondari che si staccano sulla destra). Dopo il Rio, il sentiero prosegue in direzione nord-est dominato dalla cava Gamma aperta nei fianchi della Rocca Colombaro, raggiunge la casa Gamma passando attraverso il cortile antistante e si immette sulla rotabile che qui descrive un tornante. Si prosegue lungo il tracciato stradale, in discesa, superando il Rio Bele dominato dalle cave aperte sulle pendici del Monte Mazzaro, sino a raggiungere le prime case della frazione Bele. Qui si imbocca la via sulla destra che passa in mezzo alla frazione e raggiunge con percorso tra faggi il lato posteriore del Santuario-Ospizio di San Giovanni, 1020 m. Il fabbricato deve essere costeggiato verso monte sottopassandolo in parte per poter accedere al portone d’ingresso aperto sul lato di nord-est; 1.30 ore. All’interno dell’Ospizio-Santuario-ove vi il Posto Tappa Albergo Locanda San Giovanni
Itinerario alternativo su strada (non segnalato perché evidente) sul tratto Oropa-Galleria Rosazza- Santuario di S. Giovanni
Si tratta della strada voluta sul finire del secolo scorso dal sen. Federico Rosazza per congiungere i due santuari di Oropa e di S. Giovanni, in sostituzione della più antica e scomoda mulattiera che passava per il Colle della Colma. Usciti dal santuario di Oropa come nell’itinerario principale, si segue la rotabile asfaltata toccando il ricovero del Belvedere (è uno dei fabbricati, notevoli per i sistemi costruttivi adottati per utilizzare in modo sapiente ed elegante la locale pietra di sienite, e giungendo poi in breve alla galleria, lunga circa 350 m, che si attraversa. All’uscita si offre un meraviglioso colpo d’occhio sulla Valle del Cervo, Si passa poi davanti a un ristorante dalle architetture pseudo-medioevali e si scende con numerosi panoramici tornanti, toccando la “torretta” e il “baraccone” già menzionati nell’itinerario principale, e giungendo al santuario di S. Giovanni d’Andorno. Da qui la strada prosegue per il Ponte Concresio (dove si immette il percorso GTA).