Navigation Menu

Frazzione Pialpetta, Groscavallo – Località Fonti Minerali, Ceresole Reale

Tipologia percorso

Centro

Dislivello in salita

1.570 m

Dislivello in discesa

1.140 m

Tempo complessivo

7.25 ore

In senso inverso

7 ore

Pialpetta 1069 – Rivotti 1450 m – Gias di Mezzo 2092 m – Lago di Vercellina 2484 m – Colle della Crocetta 2641 m – Alpe La Balma 1922 m – Ceresole Reale Fonti Minerali 1501 m

Con questa tappa si concludono gli scavalcamenti quotidiani di catene montuose necessari per passare da una valle all’altra, che  caratterizzano l’itinerario dalla Valle di Susa alla Valle dell’Orco. La fatica della tappa è ripagata dai dolci paesaggi nelle parti inferiori degli opposti versanti, cui si contrappone in alto un ambiente selvaggio e molto panoramico.

Si percorre il vecchio, caratteristico centro di Pialpetta fino ad incrociare la strada per Rivotti: la si attraversa e si imbocca la mulattiera che costeggiando il muro di alcune ville, tocca ancora la strada in due successivi tornanti, passa accanto ad un caratteristico pilone votivo, eretto su un roccione che domina la strada, e sbuca di fronte ad una casa che si costeggia sulla destra, avvicinandosi al rio Vercellina: qui si lascia sulla destra l’evidente mulattiera che supera il rio su un ponte e si percorre invece il sentiero che per un prato e poi ripido nel bosco raggiunge nuovamente la strada, che si percorre per un tornante. Si riprende la mulattiera sulla destra, spesso selciata e delimitata da muri a secco, che sale nel fitto bosco di latifoglie (pilone votivo) sul costone che divide il vallone di Vercellina dalla valle principale, attraversa l’abitato di Airetta (breve tratto su una deviazione della carrozzabile), e su un terreno più aperto sale ad attraversare ancora la strada, di fronte a un gruppo di baite. La mulattiera, lasciate le baite sulla destra, con piacevole percorso tra campi coltivati giunge alla chiesa di Rivotti 1450 m; 1.15 ore: il bianco edificio di stile barocco, ma senza eccessive decorazioni, sorge isolato in mezzo ai prati, offrendo uno scorcio di indubbia bellezza. Un sentiero sale tra i prati fino alle case di Rivotti, caratteristico villaggio posto in splendida posizione (molto interessante il panorama sulle cime della testata della Val Grande e sulla Ciamarella). Al bivio della carrozzabile si segue il ramo di destra fino al tornante, dove si prosegue diritti verso nord-est, salendo alle baite del Crest e affacciandosi sul vallone di Vercellina, si volge a sinistra e si sale ancora lungo il costone per circa 100 metri: qui si lascia la mulattiera (che scende con diverso percorso a Rivotti) e si volge a destra (nord) per tratturi di bovini, in direzione dell’Alpe Invers senza però raggiungerla (1647 m), al limite tra prati e lariceto; la mulattiera, ora più evidente, sale a giravolte nel lariceto e all’uscita dal bosco inizia un lungo traversone che taglia le ripide pendici pascolive del vallone (in basso si scorgono i tetti del Gias Mazzocco). Verso l’alto il vallone è chiuso da balze rocciose su cui scorrono le cascatelle del rio: la mulattiera sale a sinistra della bastionata rocciosa fino a raggiungere il Gias di Mezzo 2092 m; 1.50 ore, di qui la mulattiera si dirige verso est, portandosi nel centro del vallone, al di sopra della bastionata e risale su un dosso al centro della valle, tra i due rami del rio Vercellina (appagante panorama sul tragitto fin qui percorso). Si passa accanto ad un gias in rovina e si giunge al Gias Nuovo 2322 m qui si attraversa il ramo principale del rio Vercellina, portandosi sulla sinistra orografica del vallone (si lascia sulla destra la deviazione per il Gias Massa). E sorprendente l’elevato numero di alpeggi in questa zona della valle, il ripido pendio erboso è infatti limitato da ampie zone rocciose e da sfasciumi. Si passa sotto alcuni salti di roccia e si raggiunge il Lago

Vercellina 2484, 1.15 ore, piccolo specchio d’acqua incastonato tra curiose rocce liscie poco inclinate, all’estremità del pianoro sottostante il colle. Il sentiero sale con alcun tornanti sul versante sinistro orografico dominando il lago, e poi con un ultimo piacevole tratto a mezzacosta conduce al Colle della Crocetta 2641 m 0.25 ore, così chiamato per la croce di ferro che lo contraddistingue. Il panorama è splendido e grandioso in basso il grande lago artificiale di Ceresole Reale, contornato da prati e boschi: intorno la catena delle Levanne, la testata della Valle Occo e al gruppo del Gran Paradiso: Becca di Monciair, Ciarforon, Tresenta, Becca di Moncorvè, Torre del Gran San Pietro

Dal colle si può raggiungere in 0.20 ore il Colle della Terra (2723 m), aperto sul Lago della Fertà, seguendo una traccia di sentiero in direzione est

Dal Colle della Crocetta si scende con numerosi tornanti (sentiero EPT 520). dapprima in uno stretto valloncello a ovest del colle (la discesa può dare qualche problema ad inizio luglio se è innevata) e poi in ambiente più aperto, fino al Piano dei Morti (2350 m circa).Il sentiero attraversa una zona di sfasciumi e scende all’Alpe Fumanova, 2223 m quindi si sposta per 400 metri verso ovest su ripiani erbosi, per poi scendere trai pascoli all’Alpe Gran Ciavana 2038 m e all’Alpe La Balma 1922 m. 1.25 ore. Siamo qui ai margini della foresta di Crousionay, a ragione giudicata una delle più belle delle Alpi Occidentali.

Il sentiero ora vi si addentra, attraversa il rio della Balma e scende per un tratto parallelo al rio. Gli alberi alti e solenni (larice, abete rosso e abete bianco), il sottobosco fiorito di rododendri, le radure attraverso le quali si intravede l’azzurro Lago di Ceresole ricreano l’ambente di un incomparabile giardino. In mezzo alla foresta si scende fino al lago, nei pressi di Villa Poma: qui si incontra la mulattiera EPT 525 che si segue verso destra costeggiando il lago in direzione della diga, non la si attraversa e si scende a valle della diga stessa lungo la mulattiera fino alle Fonti minerali (1501 m)  dove si può raccogliere un’acqua minerale arsenico-ferruginosa utilizzata per la terapia della clorosi e delle anemie. Le vecchie costruzioni sono state trasformate nell’attuale Rifugio Escursionistico le Fonti Minerali 1528 m 1.15 ore

Ceresole era già conosciuta in epoca romana per le miniere d’argento; il nome deriva da Cirysolie e Ceresole, che indica una zona ricca di acque, il titolo di Reale venne concesso nel 1862 da Vittorio Emanuele II in seguito all’acquisizione del diritto di caccia ai camosci e agli stambecchi. Il paese è formato da diverse borgate ora quasi tutte unite tra loro in seguito alla recente costruzione di molti edifici.

La diga di Ceresole, realizzata tra il 1925 e il 1929, fu il primo intervento per sfruttare le acque della Valle Orco per la produzione di energia elettrica il lago che ne è conseguito è lungo circa 3 chilometri e largo 600 metri.