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Rifugio Prati del Vallone – Pontebernardo

Tipologia percorso

Anello

Anelli

Anello delle Valli Stura Maira

Dislivello in salita

1.150 m

Dislivello in discesa

1.550 m

Tempo complessivo

7 ore

In senso inverso

8 ore

Prati del Vallone 1712 m – Colle di Stau 2500 m – Rio di Forneris 1888 m – Colletto a sud dei Becchi Rossi 2235 m – Murens 1567 m – Pontebernardo 1322 m

Tappa un po’ lunga, ma non eccessivamente faticosa grazie alle buone mulattiere che si percorrono e che consentono di superare notevoli dislivelli senza alcuno “strappo” mozzagambe. Molto interessante il paesaggio con notevoli scorci sull’Alta Valle Stura e sulla displuviale Stura-Maira. Ricche la flora, soprattutto nella prima parte del percorso, e la fauna. Inoltre l’itinerario attraversa uno dei più importanti complessi fortificati dell’arco alpino occidentale.

Dal Rifugio Prati del Vallone 1712 m si segue la strada, ancora carrozzabile per un breve tratto (P 31), che passa vicino alla Fontana della Salute e poi si innalza (direzione sud) verso il vallone superiore di Pontebernardo. A quota 1780 m circa, termina la carrareccia e si imbocca la bella mulattiera (P32) che con alcuni tornanti, prima verso ovest poi verso nord, si innalza tra roccette e cespugli di ontano con un tracciato di tutto riposo. Da notare in tutta la zona, oltre alla abbondante fioritura (tre specie di gigli, genziane, ecc.) la presenza del raro ed endemico carciofo selvatico (Rhaponticum scariosum) che da solo giustificherebbe una gita in quei luoghi. Superata la prima serie di tornanti la mulattiera P 32 si innalza sui ripidi pendii del colle Panieris mentre l’itinerario della GTA (P 23) attraversa alcuni torrentelli e buoni pascoli soleggiati e perviene al Gias di Stau 2069 m, lascia sulla sinistra la costa rocciosa delle Garbe di Stau, e si inoltra nel vallone omonimo che scende sui Prati del Vallone che si scorgono in basso.

Per risalire la morena glaciale e gli ampi pascoli alpini la mulattiera, sempre con percorso riposante, inizia una nuova serie di tornanti. Sorgente. In alto a sinistra, abbarbicati al contrafforti del Monte Peiron, si scorgono i baraccamenti militari, unica parte visibile delle imponenti fortificazioni sotterranee presenti in tutta la zona. Poco più avanti si lascia sulla sinistra, sotto le rocce, una lunga casermetta ancora discretamente conservata, poi la mulattiera poggia a destra e, tra ruderi di costruzioni militari, affronta l’ultima salita che conduce al Colle di Stau 2500 m; 2.30 ore. Buon punto panoramico sui pascoli sovrastanti Ferrere e sullo spartiacque Stura-Maira: Oronaye, Rocca la Meja, ecc.

Dal Colle di Stau un sentiero (P 33) inizia la discesa nel vallone di Forneris poggiando prima a sinistra e poi decisamente a destra (nord). Nel primo tratto il sentiero è un po’ malagevole a causa del pendio ripido e del terreno instabile, ma subito dopo raggiunge i riposanti pascoli della Comba del Pilone. I pascoli sono un po’ degradati e a tratti la traccia del sentiero è meno evidente a causa del terreno acquitrinoso e della presenza di rododendri.

A quota 2083 m si lasciano a destra i ruderi di un antico alpeggio e si inizia la discesa nella angusta comba seguendo un sentiero ben marcato che compie una lunga serie di stretti zig-zag. Senza raggiungere l’ampio e pianeggiante Vallone di Forneris il sentiero poggia poi a destra e con un tratto a mezzacosta raggiunge il ponte in legno sul Rio Forneris 1888 m; 1.15 ore. Questo ponte consente di proseguire sull’itinerario (P 33) e di raggiungere, con un percorso estremamente agevole e riposante, l’abitato di Ferrere dalla interessante tipologia costruttiva L’itinerario GTA prosegue sul versante destro orografico (non si attraversa il ponte!) con percorso dapprima pianeggiante (sorgente), su ampia mulattiera che un tempo era percorsa dai contrabbandieri che dalla media Valle Stura si recavano in Francia attraverso il Colle del Ferro, dove passava anche un’antica via del sale. Quando la mulattiera inizia la salita con alcuni tornanti in mezzo ai larici, alle spalle appare il villaggio di Ferrere con l’antica mulattiera di accesso risalente il vallone sottostante che ha preso il nome dalle miniere ivi esistenti. Superata una comba, la mulattiera attraversa il bosco con percorso pianeggiante e perviene (2042 m) ad una radura erbosa con ruderi di un antico alpeggio. A monte della radura (ultima sorgente prima di Murens) la mulattiera torna a zigzagare tra radi larici ed in breve si perviene al colletto 2235 m posto a sud dei Becchi Rossi, sperone roccioso che deve il suo nome alla colorazione delle rocce di ardesia; 1.15 ore. Arrivando sul colletto, si noti il profilo del roccione posto sulla sinistra che somiglia in modo straordinario ad un possente toro. Sulla destra del colletto v’è un fortino collegato a mezzo di gallerie e cunicoli con quelli che incontreremo più in basso.

Si riprende la discesa su Pontebernardo seguendo la mulattiera carreggiabile che con ampi tornanti procede nel lariceto ricco di sottobosco. Presso la strada sorgono poderosi bunker costruiti con gran dispendio di denaro pubblico per sbarrare l’alta valle Stura considerata tatticamente molto importante a giudicare dalle fortificazioni che si vedono  un po’ dovunque. Verso metà discesa si incontrano le prime radure pianeggianti ed in breve si perviene sull’ampia sella prativa che conduce a Murenz 1567 m, gruppo di case adagiate in bella posizione sovrastante gli abitati di Pontebernardo e di Pietraporzio; Murenz deriva da “mure” che significa viso, in quanto la zona vista di profilo dà l’idea di un volto umano. Raggiunto questo abitato, si abbandona la carrozzabile che compie un giro troppo lungo, e si imbocca il vecchio sentiero che con pochi ripidi torrianti conduce a Pontebernardo e al Posto Tappa Rifugio Escursionistico Le Barricate 1322 m; 2.00 ore.

 

 

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