Navigation Menu

Noasca – Frazione San Lorenzo di Piantonetto, Locana

Tipologia percorso

Centro

Dislivello in salita

750 m

Dislivello in discesa

750 m

Tempo complessivo

5.45 ore

In senso inverso

5.45 ore

Noasca 1058 m – Borno 1013 m – Sant’Anna 1481 m – San Lorenzo di Piantonetto 1045 m

La primaparte della tappa, fino a Prà, è una tranquilla passeggiata tra borgate carattenstiche, effettuabile per molti mesi all’anno. La seconda parte si svolge in ambienti ora selvaggi, ora aperti sulla valle, con qualche breve tratto meno agevole del consueto.

Dietro Il Posto Tappa  si supera il ponte sull’Orco, si passa tra le case della sponda destra e si imbocca un sentiero che va verso valle parallelo al fiume, per piacevoli prati che si alternano a boschetti di latifoglie con qualche conifera, e con buona vista sulle ripide pareti rocciose che dominano la valle; in basso, sul versante opposto corre la strada provinciale, spesso protetta da gallerie paravalanghe. Si attraversano così diverse borgate con le case molto riunite fra loro, talvolta con affreschi sulle facciate com’era caratteristico nel Canavese. Dopo Borno 1013 m, e Balme, si passa per le borgate Costetta, Riond e Cater, poco distanti l’una dall’altra e con affreschi anche pregevole. A Cater si passa su un lungo ponte e poi con breve discesa si raggiunge un pilone votivo a pianta triangolare e affrescato, a partire dal quale il sentiero diviene un cammino più largo che segue la vecchia via di comunicazione della valle. Poco dopo la borgata Prà, in corrispondenza di un orrido in cui l’Orco scorre pigro e profondo, si supera su un ponte il fiume per riguadagnare la sponda sinistra; 1.30 ore. 

Si segue per breve tratto verso valle la provinciale sino a imboccare, a sinistra presso la borgata Fé 900 m, la mulattiera che passa tra le case, prosegue fra castagneti (alcune piante sono secolari) e poi si dirige ripida verso nord, toccando le borgate Carbonere e Coste 1193 m. Dopo quest’ultima, si sale nel vallone dirupato e selvaggio della Frera, molto ramificato in alto, tra bassa vegetazione soprattutto di noccioli, e poi lo si attraversa in salita.

Chi effettua il percorso in discesa non dovrà spaventarsi per la relativa esposizione del tratto nel vallone: il sentiero è sempre ben tracciato. Si sale ancora: quando si sta quasi per toccare il limite dei laticeti, la pendenza si addolcisce e si procede fra tracce di vecchi coltivi terrazzani, ora ricoperti di ginestre che nel periodo della fioritura (qui in tarda estate) costituiscono uno spettacolo suggestivo e piuttosto raro nelle Alpi Graie. Si toccano le varie baite sparse e abbandonate dei Meinardi e poi il Santuario di Sant’Anna (1481 m), edificato nel 1877, distrutto pochi anni dopo da una valanga e ricostruito nel 1891 con imponente lavoro. Poco oltre si supera una piazzola (con una galleria che fa parte delle opere della condotta forzata proveniente dalla diga di Teleccio) e si continua in lieve salita e falsopiano, su mulattiera selciata, tra noccioli sino alle strutture e all’ampio piazzale realizzati nel corso dei lavori della diga di Teleccio, 2.30 ore, i materiali e i mezzi meccanici giungevano sin qui in teleferica e proseguivano poi su una strada oggi abbandonata). Non si percorre la strada ma si scende, con percorso un po’ malagevole, sugli sfasciumi del lato sinistro della discarica detritica fino a riprendere il sentiero che perde quota dapprima tra noccioli, ontani e grandi massi poi tra vegetazione via via più fitta di latifoglie.

Dopo la borgata Perebella 1339 m, si scende tra querce e ripidi prati arborati alla borgata Bertodasco 1175 m, anch’essa immersa nelle ortiche. Si volge a sinistra (est) traversando per altri prati e boschetti sulla mulattiera a tratti selciata; poi, sotto poderose banconate rocciose, si sottopassa la condotta forzata della centrale di Rosone e alcune teleferiche ancora utilizzate per il trasporto della legna e quindi si volge a nord, entrando nel vallone di Piantonetto e tra i castagni si perviene alla strada asfaltata nei pressi di Buriat 951 m. Seguendo verso monte la strada si giunge in breve a San Lorenzo di Piantonetto 1045 m; 1.45 ore.

Si tratta della prima grossa borgata del vallone di Piantonetto: è situata su un piccolo altopiano consta di un bel gruppo di case, raccolte attorno ad una fontana e alla chiesetta dalla facciata.