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San Magno Frazione Chiappi – Sambuco

Tipologia percorso

Anello

Anelli

Anello delle Valli Stura Maira

Dislivello in salita

750 m

Dislivello in discesa

1.330 m

Tempo complessivo

5.45 ore

In senso inverso

6.30 ore

San Magno 1761 m – Colletto 2511 m – Colle di Valcavera 2416 m – Sambuco 1184 m

Dalla Valle Grana si passa alla Valle Stura di Demonte attraversando gli ampi pascoli di Fauniera, Bandla e Chiaffrea e scendendo poi nel selvaggio Vallone della Madonna che sbocca su Sambuco.

Dal Santuario di S. Magno si risale per meno di 2 km lungo la strada militare per il Colle di Valcavera, superando cosi il vallone del Sibolet. Si abbandona la strada per un breve tratto toccando le baite del Parvo 1958 m e la si riprende per traversare su un ponte il torrente, portandosi cosi sulla destra orografica della valle. II sentiero taglia in mezzo ad ampie praterie un largo tornante della strada e prosegue a mezza costa, dominato dalla bastionata rocciosa del Parvo. La mulattiera ora attraversa il torrente e risale un costone fino a raggiungere il Gias Fauniera 2191 m e alcune casermette diroccate. Si tagliano cosi alcuni tornanti, salendo al rifugio Fauniera, situato presso la Fonte Negra, dove da rocce quarzitiche nasce il torrente Grana; attraversando una dolce zona pascoliva con diverse sorgenti, si arriva al Colle del Vallonetto 2447 m, aperto tra la Val Grana e il Vallone di Marmora. Si segue ora la strada militare verso sud per breve tratto giungendo al Colletto di Fauniera 2511 m detto anche Colle dei Morti o Passo del Mulo; 2.15 ore.

Poco prima del colle si può imboccare un sentiero sulla destra che conduce ad una cappella sovrastante il colle, da cui si gode un buon panorama sul Gruppo dell’Argentera e sulle montagne circostanti: Vallone dell’Arma a sud, la Val Maira (Vallone di Marmora) a nord-ovest e la Val Grana a nord-est; il sentiero scende verso sud e riconduce sulla strada, poco dopo il colle. Passata una breve strettoia, si continua sulla strada che va a mezzacosta verso sud-ovest; questo tratto, per nulla faticoso, consente di ammirare il pietroso Vallone del Morti e poi la ricca flora della zona. Giunti al Colle di Valcavera 2416 m, ci si affaccia sulla Val Chiaffrea; 0.30 ore.

Si continua ancora sulla militare, superando una strettoia tra le rocce e, dopo un tornante, la si abbandona per scendere tra i pascoli, seguendo i numerosi segni rossi; si perviene così al pianoro dove sorge il Gias Chiaffrea 2272 m, ancora utilizzato. Si prosegue sempre tra i pascoli, a mezza costa sulla sinistra orografica del vallone arrivando alla diroccata Grangia Bastiera 2067 m. Tagliata una pietraia il sentiero scende verso la parte più stretta della Val Chiaffrea e, passando a fianco del Gias Salé 1969 m, arriva al Gias delle Mure 1831 m, posto su una sella erbosa compresa tra i rii che scendono dalla Val Chiaffrea e dal Vallone degli Spagnoli: 1.30 ore.

Si scende con alcuni tornanti tra grossi massi e radi larici, seguendo il sentiero che si inoltra nella stretta gola. In basso rumoreggia il torrente in una profonda gorgia ed una bella cascata. Con brevi tornanti in mezzo a radi esemplari di pino silvestre ed alcuni saliscendi, dominati sulla destra dalla ripida parete delle Rocce Bianche, si arriva a tagliare una pendice un po’ franosa (possibilità di ammirare ammoniti o altri fossili). La mulattiera si abbassa progressivamente a costeggiare il torrente, fino a giungere ad un ponte dove inizia una carrareccia che si segue brevemente fino a Sambuco 1184 m; nella Piazza Centrale si trova il Posto Tappa Albergo della Pace 1.30 ore.

 

 

 

 

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