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Strepeis – Sambuco

Tipologia percorso

Sud

Dislivello in salita

960 m

Dislivello in discesa

1.060 m

Tempo complessivo

6 ore

In senso inverso

6.30ore

Strepeis 1281 m – Besmorello 1451 m – Colletto 2241 m – Sambuco 1184 m

Tappa forse un po’ faticosa, ma remunerativa. La parte più interessante è la discesa nell’abetaia in Valle Stura. Ottimo è il panorama sia sulle montagne dell’Alta Valle Stura, sia sui valloni già percorsi nelle tappe precedenti.

Da Strepeis (che significa fuori dal paese, lontano da Bagni) si imbocca un sentierino che sale a un tornante della strada da Bagni, dove si segue la strada stessa sino a Besmorello 1451 m, bella borgata che si supera per andare ad attraversare su ponte in legno il rio Ischiator 1445 m. Da qui si sale al piccolo abitato di Luca 1550 m, ora declassato ad alpeggio estivo con ristrutturazioni in pietra e legno (un tempo i tetti erano ricoperti di paglia). Si sale verso nord per mulattiera all’ombra di grossi frassini, talvolta malagevole a causa delle pietre che la ingombrano. Sui 1650 m si lasciano le ampie praterie degli alpeggi, si attraversa due volte un rio, mentre cessa la vegetazione di faggi e inizia una lunga serie di brevi tornanti su costone roccioso molto soleggiato. Si entra in una bella abetaia, si trova una bella sorgente, si attraversa un rimboschimento di pino mugo con percorso pianeggiante e si perviene all’ampio ed erboso Colletto 2241 m, caratterizzato dalla presenza di numerosi baraccamenti militari, ora completamente in rovina; 3.30 ore. Dal costone poco prima del Colletto si gode un ottimo panorama sui valloni che vanno dall’Ischiator al Passo di Bravaria. Si discende a mezza costa in un ampio anfiteatro naturale, lasciando in basso i pochi ruderi 2165 m di un alpeggio abbandonato, in una zona popolata da nu- merose marmotte. In breve si giunge a un costone (ruderi di baraccamenti posti poco più in alto), da cui il sentiero discende a una serie di pianori sassosi, dove Inizia una ripida discesa tra rododendri e larici isolati. Dopo una zona a pascolo, si entra in lariceto molto rado e poi in abetaia via via più fitta, proseguendo tra un alternarsi di bosco folto e di ampie radure, e di tratti in falsopiano e brevi discese. A 1517 m si trova acqua potabile presso una sorgente recentemente captata con una grossa presa, e subito dopo si perviene su un sentiero più evidente (attenzione se si proviene in senso inverso: si deve abbandonare il percorso più battuto, che prosegue quasi in piano verso destra, per imboccare il sentierino che si stacca a sinistra in direzione della grossa presa). Aggirata subito dopo la pietraia in una radura, scendendo per breve tratto, si continua sino a una strada asfaltata, che si attraversa per entrare in uno splendido bosco di abete bianco, ricco di sottobosco soprattutto nelle radure, su buon sentiero (qualche cespo di lavanda). Ritrovata la carrozzabile, se ne percorrono circa 50 metri verso Pontebernardo sinistra, si scende ad attraversare il ponte sulla Stura, si raggiunge la statale in corrispondenza del bivio con la strada di Sambuco e si segue quest’ultima. Si supera il piccolo cimitero che circonda la chiesetta di San Giacomo (XIII sec.) si attraversano prati, si compiono due tornanti e si perviene sulla piazzetta di Sambuco 1184 m; 2.30 ore. Sambuco è situato sui morbidi declivi prativi ai piedi delle dolomitiche pareti del M. Bersaio. Oltre a una passeggiata nel capoluogo (fontane, meridiane, alcune case con il tetto di paglia), è consigliabile visitare le altre due borgate, situate un po’ più in basso: Clausio 1147 m che conserva il bel campanile di S. Bartolomeo del XIV sec., e Villetta 1131 m, posta al di là del rio della Madonna, il Posto Tappa è presso L’Albergo della Pace.

 

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