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Località Fonti Minerali, Ceresole Reale – Noasca

Tipologia percorso

Centro

Dislivello in salita

600 m

Dislivello in discesa

1.050 m

Tempo complessivo

5.00 ore

In senso inverso

5.40 ore

Ceresole Fonti 1501 m – quota 2000 sopra la Cà Bianca – vallone del Roc – Noasca 1058 m

Tappa piacevole e poco faticosa, inizialmente in ambiente di Parco e poi attraverso vecchie borgate situate all’estremo limite della fascia  coltivabIle, testimonianza di un popolamento molto intenso che ha raggiunto il massimo livello verso la metà del XIX secolo.

Dalle Fonti Minerali Si attraversa il torrente continuare per la strada fino ad incrociare la strada statale girare a sinistra sulla carrozzabile. A Broc, subito dopo i due corti tornanti, si prende a destra la mulattiera EPT 542 per il bivacco Giraudo; (passare la Borgata Moies) essa sale a tornanti sul versante sinistro della Valle dell’Orco, in un bel bosco di larici, passando nei pressi delle grange Truc, Visiret e Reposa, con piacevoli scorci sulla foresta di Crousionay che si estende sull’altro lato della valle. A quota 1942, quasi ai limiti del bosco, si perviene a un bel ripiano, sul cui bordo si affacciano le grange della Cà Bianca; il panorama da qui è molto esteso, specialmente sul gruppo delle Levanne. Si sale ancora per alcuni minuti verso nord, sino alla grangia isolata di Prà del Cres 2002 m: qui si abbandona il sentiero EPT 542 che continua a sinistra per il bivacco Giraudo e il Colle Sià, e si volge a destra. verso levante, lungo la valle principale, procedendo in falsopiano e poi in leggera discesa. Dopo essere sceso un po’ tra lamponi e mirtilli e radi larici (trascurare un sentiero forestale che risale sulla sinistra), il sentiero corre quasi sul bordo dei grandi salti rocciosi che sulla destra sovrastano la strada Noasca-Ceresole, avendo a sinistra il cocuzzolo della Mérola (gradoni antivalanga). Sui pascoli che costeggiano il cammino si possono osservare varie specie di fiori, tra cui arnica, igricelis, deonice Dopo una breve risalita sin quasi a 2000 m sullo spartiacque della dorsale est della Merola, 2.30 ore, si entra nel vallone del Roc, in una zona più fresca e ombrosa (in piacevole contrasto con l’ambiente pascolivo fin qui percorso), particolarmente ricca di fauna e frequentata dai camosci. Il sentiero, battuto dal bestiame alpeggiante, si fa più evidente, esso scende in bosco misto sempre più fitto e un po’ infestato dall’ontano verde, sin che ne esce presso un’alpe situata su un cocuzzolo quasi a fondovalle, da cui in breve divalla al torrente Roc presso le grange di Borgo Vecchio 1567 m, adagiate in una conca suggestiva sbarrata da una bastionata, da cui scende una bella cascata, e in direzione della quale svettano il Carforon e la Tresenta, 0.50 ore. Varcato il torrente su un ponte, si risale un po’ sulla sinistra orografica e ci si dirige verso levante, toccando con interessante itinerario vari successivi ripiani coltivati, posti su balconate sorrette da barriere rocciose, dove sorgono altrettante borgate Potes, Cappelle, Mola, Maison, Varda 1525 m. Si tratta di insediamenti un tempo abitati tutto l’anno da famiglie numerose di montanari che d’inverno conducevano una vita di inolamento, bloccati sovente dalle copiose nevicate e dalle valanghe che rendevano problematico  lo stesso collegamento tra le varie borgate e l’accesso degli scolari alla scuola, situata a Maison. Le case sono molto riunite le une alle altre, quasi a maggior protezione, ma in realtà per occupare il minore spazio possibile sui ripiani coltivabili. Varie case portano sui muri affreschi di soggetto religioso (forse eseguiti dalla stessa mano di artista itinerante). Dopo Varda, 1525 m, si discende per mulattiera in buona parte selciata o lastricata, che abbandona il vallone del Roc per entrare nella parte bassa di quello di Ciamousseretto. Si scende sul lato destro del vallone, paralleli al torrente, nel cui alveo risaltano i grossi blocchi granitici trascinati dalie acque o trasportati dalle valanghe. Si giunge a poca distanza da Noasca che si raggiunge per carrozzabile, Nella Piazzetta a destra si giunge al Posto Tappa Ristobar Gran Paradiso 1501 m; 1.40 ore.

Da Noasca, addossata ad un’alta barriera rocciosa, si può ammirare la bella e famosa cascata di Noaschetta, che scende dalle balze sovrastanti. È possibile giungere ai suoi piedi, se si desidera osservarla da vicino, seguendo un sentiero che si snoda prima dietro la chiesa e poi attraverso un prato.