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Rifugio Alevè – Rifugio Sella

Tipologia percorso

Sud

Dislivello in salita

1.200 m

Dislivello in discesa

200 m

Tempo complessivo

5.25 ore

In senso inverso

4.00 ore

Rifugio Alevè 1579  m – Grange Gheit 1912m- Passo di S. Chiaffredo 2764 m – Passo Gallarino 2727 m – Rif. Q. Sella 2640 m

Tappa con notevole dislivello in salita, ma non troppo faticosa e con ambienti molto vari: il vallone di Vallanta, il pittoresco e fresco bosco dell’Alevé, il selvaggio Vallone delle Giargiatte con piccoli laghi, ed infine la conca glaciale do- minata dal Monviso.

La borgata Castello (Lou Chastel) 1008 m, come dice il nome e come appare evidente dalla posizione topografica, fu in altri tempi un importante luogo fortificato, controllando un punto di passaggio obbligato per salire e scendere la valle, ora delle antiche fortificazioni è rimasto ben poco, ma l’abitato ha mantenuto un caratteristico assetto urbanistico determinate in gran parte dalla sua storica posizione strategica.

Dal Rifugio Alevè percorrere la strada provinciale verso la Frazione Castello sulla destra della chiesa, inizia la mulattiera del Vallone di Vallanta, Tale vallone pur non avendo insediamenti permanenti è orograficamente non meno importante dei due principali rami del Varaita di Bellino e Chianale, col suo andamento da nord a sud delimita nettamente ad ovest il Gruppo del Monviso e ne raccoglie tutte le acque del versante sud-ovest: il torrente omonimo raggiunge nella parte inferiore una portata considerevole

Appena fuori delle case di Castello il sentiero U9 sale per un buon tratto con pendenza sostenuta sulla destra orografica del vallone, poi con percorso quasi pianeggiante si avvicina al torrente e lo attraversa due volte per evitare un tratto di rocce a picco sull’acqua. Ritornati sulla sponda destra orografica si sale ancora tra larici e pini cembri con alcuni tornanti e poi si prosegue e mezza costa con percorso parallelo al fondovalle sino a quota 1900 circa; 1.50 ore.

Qui si abbandona la mulattiera che prosegue lungo il Vallanta e sale al Rifugio Vallanta e si prende un sentiero ben marcato (U 10) che scende sulla destra ad attraversare il torrente, oltre il quale sorge la Grangia Gheit 1912 m. Aggirata le grangia si sale con alcuni tornanti in direzione sud-est entrando nel Bosco dell’Alevé, la più vasta foresta di pino cembro esistente in Italia. A quota 2000 circa si incontra un sentiero quasi pianeggiante che percorre a mezza costa il lato sinistro orografico del Vallone di Vallanta. Lo si segue verso destra (sud) (attenzione a questo bivio compiendo il percorso in senso inverso) sino ad una bella radura in cui sgorga una grossa sorgente. Da questo punto il sentiero si sposta gradualmente verso est e con alcuni tornanti risale il lato destro orografico del Vallone delle Giargiatte, tributario del Vallanta. Attraversato un pianoro erboso (altra fontana sotto un grosso masso) si sale ancora nel bosco con altri tornanti sino a raggiungere il Gias Fons, ampio pianoro parte erboso, parte detritico, al limite delle vegetazione d’alto fusto. Si attraversa il pianoro passando presso un caratteristico roccione isolato ed alcune sorgenti e si riprende a salire a tornanti per una vasta pietraia sempre sul lato destro orografico del vallone; quindi con un tratto a pendenza meno marcata si raggiunge la base di una stretta gola tra due balze rocciose. Il sentiero sempre ben tracciato risale questa gola con alcuni zig-zag fino id affacciarsi sulla vasta conca sottostante il Passo di San Chiaffredo (bivio a sinistra per il Bivacco Bertoglio). Si attraversa il rio emissario del piccolo Lago Bertin 2701 m, dalle acque scure e profonde, e lo si costeggia sulla sinistra orografica. Proseguendo in direzione est-sud-est si lascia a sinistra il Lago Lungo ed in breve si raggiunge l’ampia depressione del Passo di S. Chiaffredo 2764 m: 2.40 ore.

Nel tratto dal lago Bertin al colle il sentiero può essere parzialmente coperto di neve sino a fine luglio, e in caso di nebbia occorre tenere con attenzione la direzione est-sud-est.

Dal Colle, ormai in Valle Po, si lascia una traccia che scende a destra, per seguire il sentiero che in piano su terreno morenico si affaccia sulla vasta conca del Piano Gallarino, (dominato dalla maestosa Cima delle Lobbie), contornando a mezza costa il versante meridionale della Punta Trento; aggirato un ultimo costone roccioso, si scende brevemente sul Passo Gallarino, 2727 m; 0.15 ore. Al passo la mulattiera va a sinistra sull’altro versante (non imboccare il sentiero che scende a sud nel Piano Gallarino) dove scende a tornanti nella sottostante cassera, spesso innevata. Si lascia a destra la traccia segnalata che in direzione nord-est scende direttamente a Oncino, per proseguire verso nord sul sentiero a mezza costa sulle falde orientali delle Punte Trento e Michelis, in un paesaggio piuttosto severo arricchito a sinistra da una sequenza di guglie rocciose. Si giunge cosi presso i laghi delle Sagnette; con percorso in leggera discesa si lasciano a destra (est) i laghetti e il sentiero che scende ad Oncino, e si giunge in vista del Lago Grande di Viso 2590 m, su cui incombe la mole del Monviso. Lasciato a sinistra il sentiero per il Passo delle Sagnette e la via normale al Monviso, la mulattiera costeggia la sponda orientale del lago e sale al ripiano a quota 2640 m su cui sorge il Rifugio Quintino Sella; 0.45 ore

Alle spalle del rifugio domina su tutto la grandiosa parete Est del Monviso, di fronte lo sguardo spazia sul dolce paesaggio arrotondato dalle glaciazioni del quaternario che comprende i declivi prativi del Vallone di Prá Fiorito, ricco di piccoli laghetti, con sulla destra la dentellata crestina delle Rocce Sbiasere, poi il Vallone delle Contesse, il Monte Tivoli e all’orizzonte la piana piemontese.